Lo Strano Comportamento Della Lettera G - The Strange Behavior Of The Letter G


La seconda storia è, invece sulla lettera G.
La G è una lettera dal carattere un po’ burbero. Ha una forma rotondeggiante a metà tra la C e la O: tiene un braccino sempre piegato verso di sé, quasi che voglia far vedere che ha qualcosa in più della C, ma non osi chiudersi per diventare una O. A differenza della C non è molto socievole e preferisce starsene a casa sua, aspettando che siano le altre lettere dell’alfabeto a farle visita.
Il suo comportamento è però strano e bizzarro proprio come quello della C: sì, perché anche la sua voce cambia a seconda delle vocali che incontra. Ora vi spiego come.

Un giorno la A andò a trovare la G. Dopo aver mangiato due fette di pane con la mortadella, la A fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò un GATTINO di alabastro. – Oh, che bella statuina, sembra un micio vero!! Mi terrà compagnia! Ma quanto è pesante e duro l’alabastro! – Così la sua voce per salutare la A diventò dura come l’alabastro: una voce profonda che proviene dalla gola… La G salutò con due semplici parole dure che facevano ‘GA – GA’.
Un altro giorno la E andò a far visita alla G. Dopo aver gustato insieme una fetta di crostata alla marmellata di albicocche, la E fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò un GELATO crema e cioccolato. – Pancia mia fatti capanna! Che dono dolce e cremoso! – Così la sua voce per salutare la E diventò dolce come il gelato crema e cioccolato: una voce morbida che proviene dal palato della bocca… La G salutò con due semplici parole dolci che facevano ‘GE – GE’.
Un’altra volta la I andò a casa della G. Dopo aver mangiato insieme della buonissima macedonia di frutta, la I fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò una GIRANDOLA completamente fatta di zucchero caramellato. – Ma che bontà!! Non solo è buona, è anche bella da vedere! – Così la sua voce per salutare la I tornò dolce come lo zucchero caramellato. La G salutò con due semplici parole dolci che facevano ‘GI – GI’.
Poi fu il turno della O che andò ad incontrare la G. Dopo aver assaporato insieme un panino con la cioccolata, la O fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò una GOCCIA d’ambra. – Che bel colore  e che bella forma questa goccia! Sembra così delicata, invece quanto è dura l’ambra! – Così la sua voce per salutare la O tornò ad essere dura come l’ambra. La G salutò con due semplici parole dure che facevano ‘GO – GO’.
Infine la U visitò la G. Dopo aver gustato insieme dello yogurt alla fragola, la U fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò un GUFO di pietra. – Un altro animaletto! Lo metterò insieme al gattino di alabastro e sarà un altro amico. Ma anche la pietra è così dura! – Così la sua voce per salutare la U diventò ancora dura, come la pietra. La G salutò con due semplici parole dure che facevano ‘GU – GU’.
Da allora il comportamento della G è rimasto sempre lo stesso. Il suo suono diventa duro quando incontra la A, la O, la U; dolce quando si unisce con la E e la I.


I SUONI DELLA G






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