La
seconda storia è, invece sulla lettera G.
La
G è una lettera dal carattere un po’ burbero. Ha una forma
rotondeggiante a metà tra la C e la O: tiene un braccino sempre
piegato verso di sé, quasi che voglia far vedere che ha qualcosa in
più della C, ma non osi chiudersi per diventare una O. A differenza
della C non è molto socievole e preferisce starsene a casa sua,
aspettando che siano le altre lettere dell’alfabeto a farle visita.
Il
suo comportamento è però strano e bizzarro proprio come quello
della C: sì, perché anche la sua voce cambia a seconda delle vocali
che incontra. Ora vi spiego come.